Per il settore hospitality, questa novità rappresenta una trasformazione profonda. Gli albergatori si trovano di fronte a un cambio di paradigma che ridefinisce il modo in cui i potenziali ospiti trovano e scelgono un hotel: meno clic, più risposte direttamente nella SERP, maggiore concorrenza con OTA e portali verticali. Secondo i dati di SISTRIX (2024)1, le ricerche con AI Overview attivo possono ridurre fino al 30–40% il traffico organico verso siti non ottimizzati.
Una sfida, sì, ma anche un’opportunità per gli hotel che sapranno posizionarsi come fonti autorevoli attraverso contenuti ottimizzati e dati strutturati.
Cos’è Google AI Overview e come funziona
Google AI Overview è la funzionalità che mostra, in cima ai risultati di ricerca, una sintesi generata dall’intelligenza artificiale in risposta a query complesse o informazionali. A differenza dei tradizionali snippet, l’Overview attinge da più fonti contemporaneamente, le elabora e presenta una risposta articolata che mira a risolvere l’intento di ricerca senza richiedere ulteriori click.
La differenza con AI Mode, la modalità conversazionale più avanzata di Google, sta nell’integrazione: l’Overview appare nei risultati standard, AI Mode richiede attivazione esplicita e offre un’esperienza di dialogo continuativo. Per gli hotel, l’Overview rappresenta il primo vero punto di contatto con utenti che cercano informazioni su destinazioni, servizi, esperienze.
AI Overview vs AI Mode: la differenza.
- AI Overview = appare nella SERP per query complesse, informazionali o conversazionali.
- AI Mode = modalità opzionale che l’utente può attivare per ricevere risposte esclusivamente generate da AI, fuori dalla SERP tradizionale.
Google mostra AI Overview soprattutto per query del tipo “Qual è il miglior hotel 5 stelle a Milano per viaggi business?” oppure “Come scegliere un resort con spa in Toscana?”.
L’AI Overview si attiva principalmente quando: la query è complessa e richiede contestualizzazione (“migliori hotel per famiglie con bambini vicino a Milano Marittima con spa“), l’intento è informazionale prima che transazionale (“cosa fare a Firenze in 3 giorni e dove dormire“) e servono confronti o valutazioni qualitative (“differenza tra hotel boutique e resort di lusso in Toscana“).
La selezione delle fonti non è casuale. Google privilegia contenuti con elevata autorevolezza, semantica chiara, dati strutturati correttamente implementati.
Per gli hotel, questo significa che la visibilità dipende sempre meno da keyword esatte e sempre più da profilazione semantica, qualità dei dati e capacità di rispondere a domande complesse.
Rischi concreti e opportunità strategiche per la visibilità hotel
Il primo rischio è evidente: la riduzione del traffico organico. Secondo dati raccolti da diverse analisi SEO nel corso del 2024, le ricerche che terminano con zero click, ovvero senza che l’utente visiti alcun sito, sono in costante aumento. Per il settore hospitality, questo significa che un utente può ottenere informazioni su location, servizi, fasce di prezzo e recensioni senza mai entrare sul sito dell’hotel.
Il secondo rischio riguarda la competizione asimmetrica: le OTA investono massicciamente in contenuti semantici, recensioni strutturate, dati aggregati. Booking.com, Expedia e gli altri giganti del booking online dispongono di infrastrutture editoriali e tecniche costruite per essere “AI-friendly“. Gli hotel indipendenti o le piccole catene rischiano di rimanere invisibili se non si adeguano rapidamente.
Esistono però opportunità significative. Farsi citare come fonte autorevole da Google AI Overview equivale a ottenere un endorsement diretto da parte del motore di ricerca più usato al mondo. Gli utenti che poi decidono di approfondire arrivano sul sito con un livello di qualificazione e fiducia superiore rispetto al traffico generico.
Inoltre, le query long-tail e conversazionali, quelle che simulano domande naturali, rappresentano un territorio ancora relativamente inesplorato. Un hotel che pubblica contenuti ottimizzati per rispondere a “quali hotel a Roma hanno terrazza panoramica e ristorante stellato” ha concrete possibilità di emergere nell’Overview, bypassando competitor che si concentrano solo su keyword generiche.
La chiave? Diventare AI-readable
Se c’è un elemento che separa gli hotel visibili nell’era AI da quelli invisibili, è l’implementazione corretta dello schema markup. Si tratta di un linguaggio basato sullo standard di Schema.org che “spiega” a Google cosa rappresenta ogni elemento del vostro sito: una camera, una tariffa, una recensione, un servizio.
Senza dati strutturati, l’AI di Google legge il vostro sito come un blocco di testo indistinto. Con i dati strutturati, comprende che state offrendo “Camera Deluxe con vista mare, 45 mq, balcone privato, disponibile dal 15 giugno a €220/notte“.
Questa precisione semantica è ciò che permette all’AI Overview di includervi nelle risposte.
Gli hotel devono implementare markup per:
- Tipologie di camere (con caratteristiche, foto, tariffe)
- Servizi e amenities (spa, ristorante, piscina, parcheggio)
- Eventi e offerte speciali
- Recensioni aggregate
- Localizzazione e punti di interesse nelle vicinanze
Come l'intelligenza artificiale sta trasformando le operazioni hotel
L’AI non impatta solo la visibilità online. Sta ridisegnando l’intera filiera operativa dell’hospitality. Il pricing dinamico basato su machine learning analizza domanda, stagionalità, eventi locali e comportamento dei competitor per suggerire tariffe ottimali in tempo reale. Secondo McKinsey2, gli hotel che adottano sistemi di revenue management basati su AI registrano incrementi di RevPAR tra il 5% e il 15%.
Il housekeeping predittivo utilizza l’analisi dei pattern di occupazione per allocare il personale in modo più efficiente, riducendo tempi morti e migliorando la qualità del servizio. I chatbot conversazionali gestiscono richieste 24/7, dalla prenotazione al concierge digitale, liberando il front desk da attività ripetitive e permettendo al personale di concentrarsi sull’esperienza dell’ospite.
La manutenzione predittiva, ancora poco diffusa ma in rapida crescita, monitora impianti e attrezzature per anticipare guasti prima che si verifichino, riducendo costi di intervento e disservizi per gli ospiti.
Tutti questi casi d’uso hanno un denominatore comune: richiedono dati di qualità, accessibili, integrati. Un ecosistema tecnologico frammentato, dove gestionale, booking engine, CRM e strumenti di marketing non comunicano, non può alimentare efficacemente soluzioni di intelligenza artificiale.
Perché serve un'infrastruttura digitale moderna e integrata
La visibilità online certamente non dipende dal PMS, ma dalla qualità del sito e dei contenuti. Tuttavia, non possiamo non partire dall’infrastruttura tecnologica, come cuore pulsante dell’hotel, per parlare di un’architettura che abilita l’intelligenza artificiale e la rende operativa.
Nel momento in cui Google richiede dati strutturati e aggiornati, un gestionale moderno diventa un alleato naturale perché permette di:
organizzare informazioni coerenti su disponibilità, tariffe, tipologie camere, pacchetti;
centralizzare i dati utilizzati poi da CRM, canali digitali e strumenti di BI;
garantire aggiornamenti rapidi e integrati tramite API;
alimentare analisi strategiche che sostengono le decisioni di marketing e revenue.
In questo senso, un PMS come HOTELCUBE, con una solida infrastruttura Cloud-native e moduli proprietari integrati, contribuisce a creare il contesto tecnologico necessario per affrontare la nuova ricerca AI, senza essere il protagonista del processo di visibilità, ma diventandone il supporto essenziale.
Uno sguardo al futuro della SERP
La ricerca online sta rapidamente diventando conversazionale e nei prossimi anni crescerà l’importanza della multimodalità (che combina testo, immagini, video e dati geografici) in cui la SERP sarà sempre più un ambiente guidato dall’AI.
La visibilità degli hotel dipenderà sempre più dalla capacità di rispondere in modo efficace alle domande degli utenti e dall’adozione di tecnologie che rendano i dati più leggibili per l’AI.
La predittività sarà l’altra frontiera: l’AI non si limiterà a rispondere a ciò che l’utente chiede, ma anticiperà bisogni e preferenze sulla base di comportamenti passati, contesto, stagionalità. Per sfruttare questa evoluzione, gli hotel dovranno disporre di CRM strutturati, in grado di tracciare e analizzare le interazioni con ogni ospite lungo tutto il customer journey.
Gli strumenti quindi ci sono già: contenuti di qualità, strutture semantiche aggiornate e sistemi informativi integrati. Gli hotel che investiranno oggi in queste tre aree saranno quelli che manterranno, e aumenteranno, la loro competitività online nei prossimi anni.
Sei pronto per rendere il tuo hotel competitivo nell’era dell’AI?
Compila il form per una consulenza personalizzata su digitalizzazione, performance operative e posizionamento strategico nel nuovo scenario della ricerca online.


