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Sabre: il viaggiatore d’affari digitale e i servizi self-service

Il nuovo studio di Sabre analizza le abitudini dei viaggiatori d’affari e rivela come essi si affidino alla tecnologia per creare esperienze perfette di viaggio.

La ricerca di Sabre, presentata di recente al #BTO2016, intitolata “Il viaggiatore d’affari digitale”, ha preso in esame le app maggiormente utilizzate dai business travellers durante i propri spostamenti. Ne risulta che il viaggiatore, soprattutto quello d’affari, è sempre più digitale, grazie alle tecnologie mobili che consentono di gestire in modo sempre più semplice il proprio itinerario di viaggio.

Secondo la ricerca il 77% dei business travellers pensa che le app mobile siano il miglior strumento self-service per garantire un’esperienza di viaggio perfetta e sotto controllo, avvicinandosi nettamente alle percentuali registrate negli Stati Uniti (78%) e in Spagna (73%), e distanziandosi un pò dal 60% raggiunto nei paesi Nordici.

I viaggiatori d’affari sono abituati ad essere autonomi nella loro esperienza di viaggi: da anni utilizzano i chioschi di prenotazione delle compagnie aeree, degli hotel e dei ristornati, e le stesse abitudini oggi si riflettono sulla tecnologia di viaggi che usano per lavoro. Le app di viaggio più utilizzate dai business travellers sono quelle per il check-in o l’aggiornamento sui voli, per generare le carte d’imbarco o per la prenotazione di voli o degli hotel.

sabre infografica 2La ricerca rivela che meno del 15% dei viaggiatori d’affari utilizza tecnologie mobili per effettuare i pagamenti delle spese di lavoro, mentre nella maggior parte dei paesi analizzati nella ricerca, il 50% o più dei viaggiatori sarebbe disposto a utilizzare questo tipo di tecnologie, se disponibili. I viaggiatori d’affari italiani sono quelli che si dimostrano più propensi a effettuare i propri pagamenti tramite mobile, con una percentuale che raggiunge il 75%. I Millennials e quelli della Generazione X (nati tra il 1963 e il 1980) mostrano un interesse maggiore nelle tecnologie di pagamento tramite dispositivi mobili rispetto ai Baby Boomers (la generazione degli anni 1945-1964).

Dallo studio emerge che il duty of care (dovere di diligenza dell’azienda) è una delle prime tre priorità per i travel manager. Tuttavia, in questo ambito l’utilizzo della tecnologia e dei dati è ancora limitato e si preferisce utilizzare processi prevalentemente manuali. L’87% dei viaggiatori italiani si è dichiarato disposto a condividere la propria posizione con la propria azienda ai fini di una maggiore tutela del duty of care, rispetto al 61% dei viaggiatori negli Stati Uniti e al 48% nei Paesi Nordici.

Secondo Sabre in uno scenario tecnologico frammentato che costringe i viaggiatori ad utilizzare diverse app e servizi per gestire la loro trasferta di lavoro, esiste l’opportunità per integrare tutte le tecnologie più significative in un’unica piattaforma in grado di aiutare chi viaggia per lavoro a gestire ogni fase del proprio viaggio. Obiettivo comune: aumentare la soddisfazione dei viaggiatori migliorando l’adozione dei programmi di viaggi corporate e riducendo i costi per le aziende.


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